sabato, giugno 26, 2010

Tristi, solitari y giustiziati.


"Gli italiani perdono
le partite di calcio come se fossero guerre e perdono le guerre come se fossero partite di calcio." - Winston Churchill



Che botta la nostra piccola e infame Nazionale degli ex campioni del mondo! Ma la cosa sorprendente è la reazione popolare: nulla. Ad aspettare i giocatori c'erano 7 persone in tutto, probabilmente in aeroporto sulla strada per le vacanze. Il che vuol dire una cosa sola, che nel nostro paese regna la rassegnazione. La sensazione di incubo che Montolivo ha desritto ai cronisti. Quella che ogni tanto si fa sentire per le strade, in Italia. Quel "ma dove cazzo stiamo andando a finire?" che sono sicuro che anche voi di tanto in tanto provate. La fastidiosa sensazione di essere in un sogno assurdo da maldigestione. Si cambia modulo in campo 3 volte in una partita, si cambia la legge elettorale prima di una elezione. Una serie di senatori azzuri regna sovrana nello spogliatoio senza tollerare intromissioni, una serie di figuri grigi ha occupato le aule parlamentari (intendo l'emiciclo completo) per i loro porci comodi. Due Dominus supremi, infastiditi ed arroganti, prendono a martellate qualsiasi cosa non sia di loro gradimento o dalla quale non percepiscono possibilità di sfruttamento immediato. Giovani scienziati che lasciano il paese e dall'estero ridono amaro, giovani calciatori matti e belli come cavalli selvaggi lasciati nel paese a ridere amaro. Il tollerare l'intollerabile quatidianamente mentre ti dicono di non farla lunga, che è giusto così. L'arrivare vicino a crederci, e subito dopo il meritato frontale con la realtà. Non c'è spazio più spazio per le strette di mano del dopo-parita e neanche per il "pursuit of happiness", che poi è l'oppio dei popoli anche quello, ma almeno ce la vediamo. Qui siamo tutti nichilisti, edonisti anedonici, non abbiamo tempo per sorridere. Qui siamo in Italia e stiamo combattendo duro contro la realtà, stiamo quadrando il cerchio, non abbiamo tempo per i convenevoli, che non servono a niente e tanto poi te la metto nel culo, mica meglio se la facciamo breve?
Churchill aveva ragione.

4 commenti:

URSUS ha detto...

Churcill è sempre stato saggio e preveggente,ma avremmo dovuto dargli retta MOLTI anni fa...temo che il tempo massimo sia scaduto,adesso giochiamo il nostro futuro come se fosse un terno al LOTTO,non c'è nulla di certo oramai.
Non per niente le piazze sono piene di gente che prega e che va in processione a Lourdes,LO FAMO STRANO ???

Anonimo ha detto...

In argentina il "pane e circo" funziona a meraviglia...nn dimentichamo il mondiale 78'...
In tanto che la gente festegia maradona, i politici fanno i suoi giocchi sporchi tranquilli...
Poi quando i tedeschi ci mandino a casa vedrai come torna il casino da noi...
è dura fare capire a la gente...siamo tutti uguali..
pablo

pibio ha detto...

a parte il fatto che i tedeschi NON vi manderanno a casa perchè il mondiale lo vince l'Argentina, il fatto è che qui non ci stanno rapinando SOLO il presente, come al solito del resto...qui ci stanno fregando la possibilità di immaginare il futuro.
E se non riesci ad immaginare un cazzo di domani non conta più se hai la pancia piena o quant'altro. se non riesci minimamente a pensare oltre alle sovrastrutture del pensiero unico e imposto, sei fottuto. secondo la Arendt e Orwell, che di distopie se ne intendevano, un governo diventa regime quando alla realtà oggettiva impone una "realtà" soggettiva, una stronzata insomma.
Ecco, fate 2 conti...

Anonimo ha detto...

Io ho letto un po' di titoli "dopo partita" e sono ,come spesso mi accade,basito... "Vergogna" è la parola più diffusa. Dovremmo mettere tutta questa attenzione,questa energia, nel gridare "vergogna,cazzo!!!" ai nostri governanti,al Nano di Merda,a tutto ciò che ci fa essere zimbelli del mondo intero. Mica pensare di essere nel Bel Paese e insultare Lippi e basta, anche se i vaffanculo se li merita tutti. Però "vergogna" a tutta la banda di farabutti in primis,gli azzurri vengono per ultimi,sono solo burattini.
Scusate l'anticalcismo ma ogni tanto ci vuole.
Andrea