lunedì, febbraio 06, 2006

"Negli anni novanta, i grandiosi progetti di colonizzazione interplanetaria sono stati dimenticati e Marte è ancora pressochè disabitato. Il lungo periodo di disinteresse ha favorito lo sviluppo di ogni tipo di traffico, dal contrabbando alla speculazione sulle aree che costeggiano la preistorica rete di canali, e lavita sul pianeta rosso èdifficile, come sempre è stata sulla Terra.
L'avido Arnie Kott, il Membro Supremo del potente Sindacato degli Idraulici, è uno spietato affarista, determinato a sfruttare ogni risorsa che il pianeta può ancora offrire. E chi potrebbe fermare il suo disegno? Forse le antichissime tradizioni dei Bleekmen, gli aborigeni marziani superstiti, o una realtà molto più sottile e sconvolgente: l'abisso spalancato negli occhi di Manfred, il ragazzo autistico che scivola avanti e indietro nel tempo, nei regni dell'entropia e della morte."
Questa la presentazione alla più recente edizione italiana di "NOI MARZIANI" (1964), il minore dei due formidabili "Martian Twins" di Phil Dick (l'altro è l'immortale, meraviglioso, mefistofelico, stradannato "Le 3 stimmate di Palmer Eldtrich"), nel quale l'abituale gruppetto di antieroi, qui formato da:
  • l'operaio elettrotecnico schizofrenico Jack;
  • il capo del Sindacato degli Idraulici Arnie Kott, con una evidente fissazione nella terza fase di Erickson;
  • il piccolo Manfred, bambino povero ed affetto da autismo catatonico;
  • la moglie di Jack, Anne, casalinga disperata su Marte, affetta da depressione bipolare e dipendenza da barbiturici;
  • il vicino di casa Steiner-suicida all'inizio del libro-e la sua sbandatissima famiglia,

insieme ad altri caratteristi quali Leo, il vetero-capitalista padre di Jack ,ed evidente riferimento all "Stimmate" (di cognome fa Bulmer: Leo Bulmer-Leo Bulero) si muovono in una vera e propria soap-opera, in cui il tipico sfondo sudamericano del Brasile o Venezuela , è sostituito dalla sabbia rossa e dai cristalli di metano dell'atmosfera di Marte.

Omicidi, suicidi, rapine, sequestri di persona, speculazioni edilizie e circonvenzioni d'incapace il biglietto da visita del romanzo. Oltre, ovviamente, a qualche farmaco-dipendenza, temponauti che vanno e vengono e vari accostamenti tra organico e sintetico, veri prodromi di quella letteratura cyber-punk a venire. Uno sballo.

2 commenti:

simone ha detto...

Ormai non ti sto più dietro con l'elenco ormai infinito dei capolavori del nostro profeta Philip Dick...questo è l'ultimo acquisto che hai fatto? Bè mi sa che dovrò leggerlo assolutamente al più presto per disintossicarmi dal viaggio acido andato a male di 1984....un vero incubo proprio perchè leggendolo oggi è più reale di un cazzo di telegiornale...via via nel cyberspazio!!! ci sei in settimana??

pibio ha detto...

sempre...questa è una settimana buona. noi marziani ce l'ho da qualche anno, ma è sempre uno spasso...